sabato 21 aprile 2012

L'uccello - Charles Bukowski

Con gli occhi rossi e stordito come me
l'uccello giunse in volo
dal lontano Egitto
alle 5 del mattino,
e Maria quasi inciampò sui tacchi a spillo:
cos'era, un razzo?
e andammo di sopra.
riempii due bicchieri di porto
e aspettammo che le campane
stanassero gli sgobboni dai loro miserabili nidi
poi Maria andò dentro ad annaffiare
il vaso
e io rimasi là seduto a strofinarmi la barba di tre giorni
pensando a quel matto di un uccello
e questo è il risultato:
tutto ciò che davvero contava
era andare in qualche posto
quanto più in fretta tanto meglio era
perché restava meno da aspettare
per morire. Maria uscì
e tirò giù le coperte
e io mi tolsi il vestito macchiato
m'infilai sotto le lenzuola sudate,
chiudendo gli occhi al suono e alla luce,
e la sentii sfilarsi i tacchi aguzzi
e i suoi piedi gelati mi calcarono i polpacci
e io battezzai quell'uccello
Mr. America
e poi rapido mi addormentai.

 

(Charles Bukowski)
“being alone never felt right. sometimes it felt good, but it never felt right.”
Charles Bukowski


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