martedì 4 gennaio 2011

Non c'è nulla di segreto che...- San Vincenzo de’ Paoli -

Impegnatevi a riunirvi più di frequente nell'azione di grazie e di gloria verso Dio.
Quando vi riunite spesso, le forze di Satana vengono abbattute e il suo flagello si dissolve nella concordia della fede.
Niente è più bello della pace nella quale si frustra ogni guerra di potenze celesti e terrestri.
Nulla di tutto questo vi sfuggirà, se avete perfettamente la fede e la carità in Gesù Cristo, che sono il principio e lo scopo della vita. Il principio è la fede, il fine la carità.
L'una e l'altra insieme riunite sono Dio, e tutto il resto segue la grande bontà.
Nessuno che professi la fede pecca, nessuno che abbia la carità odia. «L'albero si conosce dal suo frutto» (Mt 12,33). Così coloro che si professano di appartenere a Cristo saranno riconosciuti da quello che operano. Ora l'opera non è di professione di fede, ma che ognuno si trovi nella forza della fede sino all'ultimo.
È meglio tacere ed essere, che dire e non essere.

È bello insegnare se chi parla opera.
Uno solo è il maestro (Mt 23,8) e «ha detto e ha fatto» (Sal 32,9) e ciò che tacendo ha fatto è degno del Padre.
Chi possiede veramente la parola di Gesù può avvertire anche il suo silenzio per essere perfetto, per compiere le cose di cui parla o di essere conosciuto per le cose che tace.
Nulla sfugge al Signore, anche i nostri segreti gli sono vicino. Tutto facciamo considerando che abita in noi templi suoi ed egli il Dio che è in noi.

(San Vincenzo de' Paoli)

1581-1660, sacerdote, fondatore di comunità religiose
fonte: Colloqui ; avvisi a A. Durand, 1656


Vincenzo de' Paoli, (Pouy, 25 aprile 1581– Parigi 27 settembre 1660), sacerdote francese fondatore e ispiratore di  numerose congregazioni religiose come i Lazzaristi, le Figlie della Carità, la Società San Vincenzo de’ Paoli.
Papa Benedetto XIII lo ha proclamato beato il 21 agosto 1729; ed è stato canonizzato il 16 giugno 1737 da papa Clemente XII. Fino al 1969, la memoria liturgica di San Vincenzo de’ Paoli era celebrata il 19 luglio, ma papa Paolo VI ne ha spostato la festa al 27 settembre



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